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Mettersi in proprio: da dipendente a indipendente
Potrebbe essere arrivato il momento di mettersi in proprio, ma come si fa a capirlo?
“sono stanca/o di far arricchire il mio datore”
Siamo arrivati alla seconda domanda: la tipica frase di chi si trova in un determinato settore da abbastanza tempo da aver ormai sviluppato una certa conoscenza e consapevolezza del mercato di riferimento, conosce uno o più fornitori strategici, il mercato di approvvigionamento, potenziali clienti, criticità e opportunità del settore, e proprio da lì può partire.
In particolare potrà decidere se replicare alla perfezione l’attività ma in un altro luogo, oppure se replicarla ma apportando delle modifiche sostanziali, oppure se sviluppare un’attività accessoria all’interno della stessa filiera, più a monte o più a valle.
Il mio consiglio è di rimanere sempre in ottimi rapporti, con chiunque si conosca nell’ambiente lavorativo, ma soprattutto con il vostro attuale datore di lavoro, poiché egli potrà diventare un vostro cliente o un vostro fornitore, o un tuo socio o tuo un acerrimo competitor.
Solitamente il modo più veloce per iniziare (a condizione che fiscalmente sia la condizione più conveniente) è l’apertura della ditta individuale scegliendo il regime fiscale forfettario (per ragioni di minori costi e convenienza fiscale)
Qualora fosse necessario sostenere dei costi e degli investimenti, molto probabilmente il regime forfettario non sarebbe conveniente, e quindi si deciderà se la ditta individuale o la società sarà la forma giuridica e fiscale ideale.
Nel caso in cui tu sia ancora dipendente e non abbia fatto ancora richiesta in precedenza al tuo datore, potrai beneficiare, nel momento di interruzione del rapporto di lavoro, del TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto; molte volte questo capitale può rappresentare la vera spinta iniziale per avviare un proprio business.
Alcune domande da porsi
Di quanti soldi avrò bisogno per avviare il business? Ce li ho? In alternativa chi potrebbe prestarmeli?
La banca? Una terza persona? Vuole essere coinvolta nel business come socio di capitali? O semplice finanziatore esterno?
Svolgerò l’attività da solo? Con un familiare? Lavoro in prima persona? I miei ex colleghi? Il mio datore? Un amico? Ecco che la società può essere la soluzione più percorribile.
Attività rischiosa? Quanti clienti ho o avrò? Rischio insolvenza? In questo caso la forma della responsabilità limitata può rappresentare un utile schermo per i beni personali del futuro imprenditore.
La forma giuridica all’avvio dell’attività non sarà altro che una funzione che avrà come sottostanti tutte queste variabili appena esaminate.
E in ogni caso non deve spaventare la forma di partenza, perché sarà sempre possibile cambiare “in corsa” la struttura giuridica/fiscale della tua realtà aziendale.