Detrazioni e deduzioni per pagare meno tasse

"Posso acquistare per pagare meno tasse?" Una delle domande che ricevo con maggiore frequenza, soprattutto verso la fine dell’anno, magari dopo aver fatto una proiezione dell’utile aziendale al 31/12/t+1.

Diamo un risvolto pratico a questa classica domanda: l’utile dell’attività, tralasciando lo spinoso tema delle variazioni fiscali in aumento o in diminuzione, rappresenta la base imponibile dove verranno calcolate tutte le imposte (ires/irap/irpef…) e talvolta anche l’inps.

Aumentare i costi deducibili determina una diminuzione dell’utile aziendale e quindi una diminuzione delle “tasse” da pagare.

Ma quali costi posso scaricare?!

Tutto ruota attorno al concetto di “inerenza”, ovvero tutti quei costi inerenti all’attività svolta; il TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi, il Vangelo della fiscalità italiana) non dà una vera e propria definizione di “inerenza”, ma si limita a affermare che un costo è deducibile “se e nella misura in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a formare il reddito”;

Di conseguenza, un costo può essere deducibile/scaricabile per un’attività e può non esserlo per un’altra, e la responsabilità di dimostrare che quel costo è funzionale alla creazione di ricavi, spetta solamente all’imprenditore.

Un esempio

Ad esempio, l’acquisto di una bottiglia di champagne di Armand de Brignac da 500€ è un costo interamente deducibile per un’attività di enoteca o per un locale, viceversa è un costo indeducibile per un’attività di idraulica che invece potrà dedursi interamente l’acquisto di una jacuzzi che successivamente andrà ad installare nell’immobile di un suo cliente.

I costi parzialmente deducibili

Esiste inoltre una categoria di costi definiti “parzialmente deducibili”, poiché si presuppone che l’imprenditore possa utilizzare quel bene sia per lo svolgimento dell’attività, che per uso personale; due esempi su tutti sono rappresentati dalle spese di telefonia e quelle relative all’autovettura.