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Addio cessione del credito e sconto in fattura per i bonus edilizi
Come già ventilato nelle scorse settimane, il Consiglio dei Ministri ha approvato il DL 11/2023 contenente nuove regole per la gestione dei bonus edilizi, ed in particolare la limitazione alla sola detrazione fiscale per il loro recupero.
L’assenza di un’adeguata pianificazione degli stanziamenti destinati a questo tipo di misura ha sortito l’effetto di far aumentare il numero di crediti in circolazione sprovvisti di adeguati controlli e verifiche. Per evitare in questo modo ulteriori danni al debito pubblico, si prevede di delimitare alla sola detrazione fiscale la via per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale e, in tal modo, sbloccare il pagamento alle imprese titolari dei crediti fiscali.
Il provvedimento è entrato in vigore il 17 febbraio 2023, e da tale data non saranno più consentite la cessione del credito e lo scontro in fattura per i nuovi interventi. Pertanto, rimarranno valide queste due opzioni solo per chi avesse già avviato i lavori e presentato la relativa CILA entro i termini di legge (oppure per chi avesse presentato l’istanza per il titolo abilitativo in caso di interventi di demolizione e successiva ricostruzione) e, solo per i condomìni, nel caso in cui sia già stata adottata la delibera assembleare per l’approvazione dei lavori.
La misura è stata presentata il 16 febbraio in conferenza stampa dal Vicepresidente de Consiglio Tajani e dal ministro dell’Economa Giorgetti, il quale ha affermato come il decreto "ha il duplice obiettivo di cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l'enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici". Sul tema ha anche evidenziato come, fino ad oggi, la misura ha prodotto “sicuramente un beneficio per alcuni cittadini” ma anche un costo di “2 mila euro per ogni italiano, compresi i neonati”.
L’intervento sui bonus edilizi, arrivati a superare il valore di 100 miliardi di euro, vuole frenare la monetizzazione dei crediti fiscali creatosi con la trasformazione degli incentivi fiscali in una sorta di moneta parallela. Inoltre, per sbloccare i crediti rimasti incagliati, sono stati meglio definiti i confini della responsabilità solidale dei cessionari con i cedenti dei crediti d’imposta, favorendone la liquidabilità ed eliminando le incertezze che hanno limitato la platea dei potenziali acquirenti. La nuova disposizione prevede, infatti, che il concorso nella violazione che determina la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari sia in ogni caso escluso se i cessionari dimostrano di essere in possesso di tutta la documentazione necessaria, oppure nel caso in cui si siano fatti rilasciare un’apposita “attestazione di possesso” da parte della banca o della società cedente, sempre ferme le ipotesi di dolo e colpa grave.
Il governo, ha assicurato Giorgetti, “farà tutto il possibile per le imprese edili in difficoltà. È fondamentale che si riattivi la possibilità da parte degli intermediari finanziari dell'acquisto dei crediti, cosa che era bloccata dall'incertezza normativa che con questo decreto risolviamo”.
L’operato del Governo, come detto, va ad intaccare la possibilità di sfruttare la cessione del credito per recuperare le spese agevolate. Ma, nel 2023, quali sono?
Ad oggi i bonus edilizi in vigore sono i seguenti:
- Bonus acquisto casa green: introdotto dalla LB 2023 consiste nella possibilità di detrarre il 50% dell’IVA pagata all’impresa costruttrice a fronte dell’acquisto (entro il 31.12.2023) di un’abitazione in classe energetica A o B;
- Super”ECO”bonus: credito d’imposta ridotto al 90% per interventi di efficientamento energetico. L’originale detrazione del 110% tuttavia resta valida per chi esegue interventi su abitazioni unifamiliari con completamento di almeno il 30% dei lavori entro il 31.03.2023 e per gli interventi disposti dai condomìni per cui sono già stati richiesti i permessi entro la fine del 2022;
- Super”sisma”bonus: in questo caso la super detrazione non è stata ridotta e rimane al 110%fino al 2025 per gli interventi eseguiti sugli edifici che sorgono nei comuni colpiti da eventi sismici;
- Eco e Sisma bonus: per gli interventi che non rientrano nel Superbonus sono comunque previste maggiori detrazioni rispetto a quanto normalmente previsto dalla legge. Ad esempio l’installazione di nuove serrande è agevolabile al 65%, mentre gli interventi per la messa in sicurezza degli edifici hanno un’aliquota per la detrazione che varia dal 70 all’85% della spesa a seconda, tra le altre variabili, del livello sismico in qui si trova l’edificio, fino ad un massimo di 96.000€;
- Bonus mobili: consiste in una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A acquistati nell’ambito di una ristrutturazione edilizia – a sua volta detraibile al 50% fino a 96.000 € – (che deve essere eseguita entro il 2024). La LB 2023 ha ridotto meno del previsto il tetto alla detrazione, portandolo a 8.000€;
- Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche: detrazione del 75% delle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità oppure per l’installazione di impianti che la favoriscano (come ad esempio gli ascensori);
- Bonus verde: confermato fino al 31.12.2024, prevede la detrazione del 36% delle spese sostenute per le sistemazioni a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
- Bonus acqua potabile: sull’acquisto e l’installazione di sistemi filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica è possibile usufruire per il 2023 di un credito di imposta pari al 50% della spesa con un tetto di 500 €.
Tornando a quanto previsto dal decreto, inoltre, questo ha stabilito il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti derivanti dai bonus edilizi che avrebbero altrimenti avuto un impatto diretto sul debito pubblico. In questo senso sono state bloccate molte iniziative promosse da enti pubblici, come quella della Provincia di Treviso volta all’acquisto dei crediti derivanti da superbonus ed altri interventi edilizi da utilizzare in compensazione diretta dei propri oneri fiscali nel corso degli anni a venire.
Data l’importanza della decisione, il Governo si è assunto l’impegno di trovare tutte le soluzioni possibili per venire incontro alle difficoltà finanziarie sofferte soprattutto dalle imprese edili, di conseguenza sono state invitate a Palazzo Chigi le associazioni di categoria interessate (Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Cna e Confartigianato).